INTRECCI DI VALORE
Il cortile di Via Prudenziana su cui affaccia il nostro laboratorio è sempre stato un posto di incontro. Giovedì scorso a incontrarsi sono stati due mondi apparentemente distinti, ma capaci di entrare in connessione reciproca per generare valore per la comunità intera.
L'evento "Il filo che ci unisce. Intrecci di valore tra profit e non-profit" ha riunito esponenti dell'imprenditoria e del terzo settore per mettere in luce esperienze concrete di generatività sociale.
Un'occasione importante per riflettere sul ruolo delle imprese nel generare valore sociale ed evidenziare percorsi di collaborazione tra aziende, fondazioni e terzo settore.
È un evento che abbiamo organizzato con l'obiettivo di stimolare la riflessione e aprire la visione attraverso interventi illuminanti che, crediamo, hanno arricchito chiunque abbia partecipato.
La coordinatrice di CouLture Migrante Chiara Gismondi ha aperto l'evento presentando il progetto della sartoria sociale.
"CouLture Migrante è un laboratorio di sartoria, un centro di formazione, un brand di moda etica. Soprattutto è un luogo di rigenerazione per persone e materiali.
Dare nuova vita a qualcosa che altrimenti andrebbe smaltito o sottostimato è una delle cose che ci viene meglio in assoluto e che meglio ci sostanzia e definisce".
La serata è stata organizzata in collaborazione con Eskenosen, ODV che gestisce lo spazio di Via Prudenziana. Chiara Giaccardi, la presidente dell'associazione, ha evidenziato la vicinanza non solo fisica con CouLture Migrante.
"Siamo nati come una realtà di famiglie che accolgono altre famiglie, con l’idea di una reciprocità e di una rigenerazione reciproca all’insegna di ospitalità, bellezza e spirito. Sul tema della rigenerazione si gioca il rapporto con CouLture Migrante, perché l’obiettivo comune non è soltanto dare alle persone una vita che sia degna, ma una vita che sia anche bella”.
L'intervento di apertura è stato quello di Francesco Pizzagalli, neo-presidente di Fondazione Provinciale della Comunità Comasca.
"Mi sono insediato da poche settimane, e uno dei miei primi passi è stato quello di conoscere le realtà del territorio. La cosa che mi ha più sorpreso è stata rendermi conto di quante di esse siano attive e vitali su temi relativi alla marginalità. Noi, come fondazione, non dobbiamo essere una realtà chiusa, ma una porta sempre aperta".
Di particolare ispirazione è stato l'intervento di Mauro Magatti, sociologo ed economista dell'Università Cattolica e fondatore dell'Archivio della Generatività.
“Nella testa di molti esiste una dicotomia tra impresa e terzo settore: forse il momento di crisi ha creato un’occasione per rinegoziare il rapporto tra profit e non-profit.
Da una parte il mondo delle aziende deve trovare nuovi modi di essere impresa, più attenti al senso e alla bellezza, mentre dall’altra parte il terzo settore, senza perdere le proprie caratteristiche, deve farsi un po’ più impresa. Io credo che siamo in un momento in cui questo scatto si possa fare, per permettere ai due mondi di generare valore insieme”.
Gli interventi si sono conclusi con una tavola rotonda che ha messo in dialogo rappresentanti di realtà imprenditoriali del territorio comasco: Gigi Bianchi (CEO di Ostinelli Seta), Francesco Gentili (CEO del Gruppo Gentili Mosconi), Luca Viviani (General Manager di Attilio Imperiali) e Anna Provvidenza (Textile Pole Manager).
Questi imprenditori hanno scelto di far parte insieme a CouLture Migrante di una filiera davvero etica, contribuendo a un processo produttivo che ha anche un impatto sociale.
La serata è stata anche l'occasione di rilanciare la raccolta fondi “Abbattere muri, intrecciare fili” per il progetto di ristrutturazione del laboratorio di CouLture Migrante. Se non hai ancora la spilla dedicata ai nostri sostenitori, scopri come ottenerla e aiutarci a raggiungere il nostro obiettivo.